venerdì 19 aprile 2024

24-02-2020

Coronavirus: si punta sul telelavoro e sullo smart working

In Gazzetta Ufficiale il decreto che agevola il ricorso al lavoro da remoto anche in assenza di accordi aziedali. Tazza: «Utile per prevenire il contagio e non interrompere l’attività»




Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 23 febbraio 2020 che agevola, a causa dell’emergenza Coronavirus, il ricorso delle aziende allo smart working.

Si tratta del lavoro agile ossia della possibilità che viene concessa al dipendente di operare, tramite la tecnologia, da remoto. Cioè da casa.

Per le aziende che hanno subito il blocco delle attività e che si trovano nelle zone rosse, all’interno dei focolai di contagio da Covid 19, è possibile ricorrere al telelavoro e allo smart working senza la necessità di stipulare accordi aziendali come viene normalmente richiesto. La procedura diventa quindi immediata.

«È certamente una notizia positiva - commenta il presidente di Sistema Impresa Berlino Tazza - che consente di limitare il contagio e permette al lavoratore di continuare a svolgere la propria mansione senza indebolire ulteriormente l’azienda che sta vivendo un momento di grave difficoltà. Il lavoratore, nonostante la quarantena, può proseguire la sua attività. Chi è già attrezzato può iniziare subito. Per chi non lo è, invece, servirà un po’ più di tempo ma almeno non sarà costretto a fermarsi. Per le Pmi, rispetto ai gruppi strutturati dove si registra una presenza dello smart working pari al 58%, questa modalità operativa rappresenta una grande sfida. Il lavoro agile consente di ottenere un aumento di produttività da parte del dipendente stimabile nel 15-20%. Può essere molto utile nei momenti di emergenza come quello che stiamo vivendo ma andrebbe incentivato anche in una fase di normalità».

 

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