mercoledì 24 aprile 2024

SISTEMA IMPRESA

07-12-2016

«Le sfide economiche per la Lombardia»

Sistema Impresa presenta il dossier sul Documento di economia e finanza regionale. Tazza a Maroni: «Ecco le nostre proposte»




Sistema Impresa partecipa attivamente alla definizione delle politiche regionali. Dopo il Tavolo per la Competitività e il Patto per lo Sviluppo ora la richiesta di redigere un dossier sul Defr, il Documento di economia e finanza che stabilisce le azioni strategiche di Regione Lombardia per il prossimo triennio e che ‘apre’ ai pareri delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative. Abbiamo intervistato il presidente di Sistema Impresa Berlino Tazza per comprendere il contenuto della relazione inviata agli organi regionali e le priorità da perseguire alla luce dei quasi 11 miliardi di euro del Patto per la Lombardia sottoscritto dal governatore Maroni e da Matteo Renzi.

Presidente, il rapporto con Regione Lombardia si consolida sempre di più. Quale è il suo giudizio?
«Non posso che essere soddisfatto della fiducia che la Regione ha dimostrato non solo verso Sistema Impresa ma verso i soggetti più qualificati della rappresentanza economica. Alla nostra confederazione aderiscono, sul territorio lombardo, oltre 18mila imprese per quasi 150mila addetti mentre a livello nazionale contiamo 120mila imprese e 960mila addetti. Gli iscritti appartengono al mondo del commercio, dei servizi, della piccola e media industria. La spina dorsale dell’economia italiana. Regione Lombardia ha voluto premiare il nostro radicamento territoriale chiamandoci a cooperare nei principali momenti di confronto. Il Defr testimonia un metodo di lavoro che valorizza il dialogo fra le istituzioni e i corpi intermedi. Davanti ad un ritorno del centralismo e ad una sempre più accentuata concentrazione del potere economico-finanziario bisogna riconoscere il merito di, con lungimiranza e senso di responsabilità, tutela i principi della partecipazione e della democrazia».

Come valuta il Defr elaborato dalla Regione?
«Da qui al 2018 il Pil regionale crescerà con percentuali superiori a quello nazionale. A ciò si aggiunge un dato importante: Regione Lombardia ha la spesa pubblica per abitante più bassa con una macchina amministrativa che costa solamente 18,75 euro per ogni cittadino. Se tutte le regioni facessero altrettanto ci sarebbe un risparmio di 25 miliardi di euro. L’equivalente di una finanziaria. Il Defr è il punto di sintesi tra un’impostazione che chiarisce risorse e obbiettivi, tenendo conto del valore di un tessuto economico e produttivo estremamente competitivo, e una gestione della cosa pubblica che deve dimostrarsi all’altezza della sfida. Un equilibrio che il Defr rispetta in ogni passaggio cruciale ed è questo il motivo per cui il mio giudizio non può che essere positivo».

Ma in che cosa consiste il contributo di Sistema Impresa?
«Il dossier che abbiamo redatto rappresenta un’opportunità molto importante perché ci permette di trasferire gli interessi delle imprese direttamente nei processi di costruzione dei contenuti normativi. Nel Defr sono illustrati i fattori vitali dello sviluppo: innovazione e ricerca, internazionalizzazione, accesso al credito per le Pmi, formazione, attrazione degli investimenti, semplificazione normativa e riassetto istituzionale. Accanto a questi elementi sono elencate le modalità di intervento. Grazie all’invito di stendere un dossier possiamo dare voce ai bisogni delle imprese monitorando, correggendo e dove è possibile migliorando le prassi esistenti».

Quali sono le azioni del Defr che la convincono di più?
«La portata delle misure è ampia. Un punto dirimente è l’impulso a innovare il rapporto fra mondo produttivo e pubblica amministrazione. Semplificare e sburocratizzare è ciò che serve davvero alle imprese e che è in capo totalmente all’ente pubblico. Un obbiettivo che nel Defr trova risposte concrete grazie alla valorizzazione dello Sportello unico delle attività produttive, al Fascicolo elettronico d’impresa e alla diffusione della banda larga. Le procedure amministrative devono essere digitalizzate per sgravare le aziende da oneri inutili e costosi. Per quanto riguarda il sostegno all’industria sottolineo l’importanza degli ‘Accordi competitività’ che hanno già dato prova di efficacia anche sul nostro territorio dove Gruppo Arvedi, Sogis e Consorzio Crit hanno beneficiato di un finanziamento a fondo perduto di quattro milioni di euro».

Quali sono le proposte di Sistema Impresa ?
«E’ una strategia che tocca i gangli fondamentali del fare impresa. Proponiamo una incisiva defiscalizzazione per le start-up e per le aziende che puntano sulla ricerca producendo posti di lavoro per i giovani che vanno instradati tramite un sempre più energico impiego dell’alternanza scuola-lavoro. Il rilancio del sistema fieristico da attuare con la nascita di un network sull’esempio di Fiere Lombardia ma esteso su scala regionale. Il Bando per l’export va rafforzato con lo scopo di agevolare l’internazionalizzazione delle Pmi finanziando incontri B2B con le società straniere. Servono incentivi per favorire la green economy e nel contempo è necessario alleggerire i costi energetici delle aziende. Dobbiamo costruire reti d’impresa efficienti portando a compimento le filiere e predisponendo agevolazioni finanziarie per chi vuole crescere affiancando agli incentivi che riguardano i beni strumentali un aiuto per gli investimenti nel campo delle risorse umane. C’è poi il nodo dei trasporti: la Lombardia rappresenta oltre il 60% dell’interscambio nazionale facendo la parte del leone nella movimentazione su strada. Bisogna sburocratizzare con la consapevolezza che nel settore operano realtà di piccole dimensioni che vanno sostenute nel rinnovo del parco mezzi per concorrere alla riduzione delle emissioni di CO2. Nell’ambito del credito, indispensabile per fornire liquidità alle Pmi, la Regione deve scommettere ancora di più sui Confidi che hanno beneficiato delle linee di Controgaranzia e che vanno irrobustiti attraverso il supporto di strumenti europei come il Fei e provando a testare operazioni di microcredito».




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