SISTEMA IMPRESA
17-12-2018
Manovra economica, Tazza: «Prevale la linea della responsabilità»
L’intervento del presidente di Sistema Impresa Berlino Tazza a commento del documento di economia e finanza: ridurre il debito, aiutare le imprese, puntare sulla formazione per qualificare gli addetti delle aziende, affermare il protagonismo del Made in
La legge finanziaria è il banco di prova di ogni governo. E’ la strategia che definisce a monte gli obbiettivi e la destinazione delle risorse pubbliche. In questo, infatti, consiste la capacità di un esecutivo di fondare le basi della ricchezza del paese. E’ attraverso il documento di economia e finanzia che si stabiliscono implicitamente i livelli di indebitamento, gli investimenti a favore delle realtà produttive, le ricadute sul fronte occupazionale e sulla qualità dei servizi pubblici. In merito all’assetto dei conti dello stato sta prevalendo la linea della responsabilità davanti agli impegni che la nazione si è assunta con l’Europa.
Una linea che esprime cautela ma che non esclude la rivendicazione di una lecita autonomia che ogni paese partner deve poter esercitare all’interno del progetto comunitario. E’ positivo, dunque, il percorso in atto che dichiara da un lato la volontà di ridurre il deficit per evitare la procedura d’infrazione europea e, simultaneamente, incrementare le quote di risorse destinate agli investimenti e alla riduzione del cuneo fiscale. Lo stesso iter parlamentare della legge finanziaria lascia spazio ad interventi successivi per correggere un’impostazione iniziale che deve necessariamente essere ricalibrata anche alla luce delle proiezioni recessive dell’economia nazionale e continentale.
Proprio per questo motivo, accanto alle misure che nelle prospettive del governo sono considerate prioritarie, è indispensabile procedere con l’implementazione per ottenere una flat tax che sia vantaggiosa per le partite Iva aiutando le imprese e le libere professioni. In materia pensionistica quota 100 può essere interpretata come una via efficace per alimentare l’occupazione a fronte delle uscite dei lavoratori dal sistema produttivo. Ma non basta. Le aziende devono ricevere sostegno attraverso provvedimenti di defiscalizzazione contributiva in riferimento alle nuove assunzioni. Il reddito di cittadinanza, invece, deve contemplare oltre al ruolo strategico dei centri per l’impiego il maggiore coinvolgimento degli operatori privati ponendo il tema della formazione come l’asset centrale del rilancio occupazionale.
I lavoratori, infatti, trovano un collocamento produttivo solo se sono in grado di svolgere mansioni utili per le aziende. In quest’ottica diventa fondamentale, quindi, il segmento di una qualificazione o di un aggiornamento delle competenze che dovrebbe investire fin da subito il sistema della formazione finanziata e la rete virtuosa dei fondi interprofessionali che potrebbero contare su una maggiorazione del budget disponibile. Una ripresa occupazionale rappresenta, inoltre, la garanzia più sicura perché la tenuta dei consumi con tutto ciò che ne consegue sul versante del commercio e del turismo. La legge finanziaria e gli interventi di modifica con i relativi aggiustamenti non possono non tenere conto di una situazione economica complessa e difficile che può essere superata solo percorrendo la strada di un’Italia responsabile, solida sul piano economico e finanziario, determinata a far valere le ragioni e il protagonismo del Made in Italy in Europa e nel mondo.