venerdì 01 novembre 2024

SISTEMA IMPRESA

02-11-2020

Fondo nuove competenze, alternativa produttiva alla CIG

L’opinione dell’ on. Cesare Damiano, ex Ministro del Lavoro e presidente dell’associazione Lavoro &Welfare




Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e quello dell’Economia, Roberto Gualtieri, hanno firmato il decreto attuativo per il Fondo Nuove Competenze. Con il decreto attuativo è, dunque, avviato l’iter operativo del Fondo. Ricordiamo che il Fondo era stato istituito con il decreto “Rilancio”. Il decreto “Agosto” ne ha rinforzato la dotazione, portandola a 730 milioni di euro. L’orizzonte temporale del Fondo è, al momento, fino al 2021. Il Fondo è istituito presso l’Anpal, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive per il Lavoro.

 

Di cosa stiamo parlando: il Fondo dà la possibilità ad aziende che operano in qualsiasi settore e senza vincoli di dimensione, di rimodulare, per un periodo definito, l’orario di lavoro dei propri dipendenti. Ciò in considerazione della mutazione delle necessità organizzative e produttive. Alle aziende viene anche data la facoltà di dedicare una porzione dell’orario ad attività di formazione e riqualificazione del personale. Per accedere al Fondo è necessario stipulare un accordo collettivo aziendale. Per ogni lavoratore è possibile dedicare fino a 250 ore alla formazione. L’accordo collettivo dovrà essere stipulato entro il 31 dicembre.

 

Come sappiamo, la crisi Covid-19 ha avuto un impatto estremo sulle imprese e, di conseguenza, sul lavoro. In sintesi, sono state autorizzate, da gennaio ad agosto, 3 miliardi di ore di Cassa Integrazione, comprendenti il Fondo d’Integrazione Salariale (Fis). Rispetto allo stesso periodo del 2019 si è registrata una crescita delle ore di Cig del 1.568%. Di queste ore, 2 miliardi e 937 milioni sono state autorizzate  in soli 5 mesi, cioè da aprile ad agosto. Con il dato del mese di agosto, pari a 294 milioni di ore autorizzate, si è registrato un deciso rallentamento nell’utilizzo della Cassa Integrazione, dovuto al proseguire del trend di discesa già registrato dal mese di giugno. Questa tendenza - che registra 871 milioni di ore a maggio e 294 milioni ad agosto - corrisponde a una parziale ripresa della produzione.

 

Ciò non significa che l’impatto della pandemia sulle attività economiche si avvii a esaurirsi. La pandemia si sta aggravando in molte aree del mondo, senza certo risparmiare i Paesi industrializzati e la stagione autunnale potrebbe riservare amare sorprese anche all’Italia che, al momento, regge meglio di altre Nazioni vicine, ma è decisamente inserita nel trend di salita dei contagi.

 

Tuttavia, un aspetto interessante del Fondo Nuove Competenze è proprio quello di presentarsi come una alternativa più “produttiva” rispetto alla Cassa Integrazione Guadagni.

 

Questo appare essere, infatti, un obiettivo centrale della rimodulazione dell’orario di lavoro. Essa, infatti, avviene senza oneri per l’impresa. La quale, anziché porre i dipendenti a riposo forzato, può indirizzarli ad attività di formazione e riqualificazione. Lo Stato si fa carico del finanziamento dell’attività sostituendo la semplice integrazione salariale con un programma, concordato in azienda, indirizzato a fare crescere e rinnovare le competenze dei lavoratori evitando anche la diminuzione della busta paga propria della Cassa Integrazione che copre circa l’80% della retribuzione. È un’indubbia innovazione rispetto al classico sistema degli ammortizzatori sociali.

 

Tale programma richiederà un notevole impegno per le imprese. Esse dovranno, infatti, progettare e stipulare l’accordo e poi - ricordiamolo, entro il 31 dicembre - presentare la domanda di accesso al Fondo all’Anpal. Se la domanda sarà accettata dall’Agenzia, l’azienda avrà accesso, su base trimestrale, ai contributi erogati attraverso l’Inps.

 

Varia la tipologia dei soggetti individuati per l’erogazione della formazione finanziata dal Fondo. Tra questi, i fondi paritetici interprofessionali. I quali potranno, perciò, giocare un ruolo rilevante nel sostenere, in particolare, le piccole imprese; per le quali il percorso di costruzione dell’accordo collettivo e la stesura e invio della domanda di adesione al Fondo Nuove Competenze può rivelarsi come una sfida impegnativa. Sfida che vale, senz’altro, la pena di raccogliere per andare oltre il solo utilizzo di un ammortizzatore sociale e per riuscire a crescere, insieme ai propri dipendenti, nonostante un momento così difficile.

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